Il consiglio più importante per chi intraprende un viaggio lungo è quello di misurarsi la glicemia più sovente del solito: almeno ogni 4-5 ore. Ciò può risultare scomodo, ma il viaggio può riservare sorprese e influire in modo inatteso sul controllo del diabete. L’unico modo per tutelare la Sua sicurezza è eseguire frequentemente i test, anche se normalmente non lo fa. Infatti, se fosse colto da una grave crisi ipoglicemica durante il volo, Lei dovrebbe essere assistito dall’equipaggio, che non sempre è costituito da persone particolarmente esperte di diabete.
Se segue uno schema insulinico basal-bolus (un’insulina ad azione rapida ad ogni pasto e una ad azione prolungata all’ora di coricarsi), continui ad assumere insulina ad azione rapida a ciascun pasto. Se assume insulina basale in duedosi distinte, una volta giunto a destinazione dovrebbe essere semplice invertire le dosi mattutina e serale in base al nuovo fuso orario. Se invece fa un’unica iniezione di insulina basale al giorno, all’ora di andare a letto, deve decidere se modificare o meno l’orario di questa iniezione. Se il Suo soggiorno all’estero è breve, continui a somministrarsi l’insulina basale alla stessa ora italiana, senza cambiamenti di orario. Se invece il Suo soggiorno dura più di una settimana, potrebbe valere la pena spostare l’iniezione al momento in cui effettivamente si coricherà. Per esempio, la costa orientale degli USA è sei ore indietro rispetto all’Italia ed è probabile che Lei arrivi nel pomeriggio, anche se il Suo orologio biologico sarà sei ore più avanti. A patto che Lei si somministri insulina ad azione rapida ogni quattro ore dovrebbe riuscire a ritardare la somministrazione di insulina basale fino all’ora di coricarsi. Se viaggia nella direzione opposta, l’intervallo tra le dosi di insulina ad azione prolungata sarà più breve del solito; è possibile, pertanto, che all’arrivo Lei debba ridurre la prima dose di insulina basale. Se sottostima la quantità di insulina necessaria, può sempre correggerla successivamente con una piccola dose di insulina ad azione rapida. La chiave per risolvere il problema sta nel misurare frequentemente la glicemia.